Sperimentazione

IT-alert è in fase di sperimentazione da diversi mesi.
È stata realizzata l’infrastruttura che consente la connessione tra le CBE (cell broadcast entity), ridondata su due nodi, e i CBC (cell broadcast centre) degli operatori di telefonia.
Questo ha permesso inizialmente l’esecuzione di alcuni test che hanno riguardato l’implementazione tecnologica, l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati, l’analisi dei primi feedback, come avvenuto durante le esercitazioni di protezione civile “Vulcano 2022” e “Sisma dello Stretto 2022”.
Un grande sforzo è sul fronte della sicurezza dei sistemi e dei processi che saranno ulteriormente controllati e verificati nei prossimi test.

A seguito e in parallelo rispetto all’attività che ha consentito di definire l’infrastruttura tecnologica, dal 2022 è iniziata l’attività di sperimentazione che ha coinvolto anche la popolazione.
Il sistema IT-alert è stato testato per la prima volta in un contesto operativo nel corso dell’Esercitazione "Vulcano 2022" che si è svolta sull’isola di Vulcano dal 7 al 9 aprile 2022. Durante l’esercitazione sono stati inviati ai dispositivi presenti sull’isola due messaggi: il primo con informazioni sull’evento eruttivo imminente simulato e sulle norme di comportamento da seguire (raggiungere le aree di emergenza previste dal piano di protezione civile); un secondo che avvisava i cittadini della fine delle attività esercitative.

Dal 4 al 6 novembre 2022, invece, in Calabria e Sicilia, si è svolta l’esercitazione nazionale di protezione civile “Sisma dello Stretto 2022”. In questo contesto è stato sperimentato il sistema di allarme pubblico IT-alert per il rischio maremoto, testato per la prima volta su una platea di oltre 500.000 persone che al momento della simulazione del sisma si trovavano nei 22 comuni costieri coinvolti nell’esercitazione per la quale era stato simulato un terremoto di magnitudo 6.0 con epicentro in provincia di Reggio Calabria in grado di generare un maremoto che avrebbe potuto colpire alcuni comuni costieri del reggino e del messinese.

Durante le attività esercitative, questo sito – attraverso il quale sono state raccolte le risposte a un questionario informativo, è stato raggiunto da oltre 4 milioni e mezzo di utenti, per lo più attraverso l’uso di dispositivi mobili. Tra le altre cose, il 96% dei 20 mila utenti che hanno compilato il questionario ha dichiarato di aver ricevuto correttamente il messaggio IT-alert.

Da giugno 2023, organizzati in raccordo tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni coinvolte, Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ANCI, si sono svolti i primi test regionali di invio del messaggio, in Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia-Romagna. 

Nel mese di settembre 2023 sono stati effettuati i seguenti test:

  • 12 settembre in Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche
  • 14 settembre in Piemonte, Puglia e Umbria
  • 19 settembre in Basilicata, Lombardia e Molise
  • 21 settembre in Valle d’Aosta, Veneto e Lazio (rinviato)
  • 26 settembre in Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento
  • 27 settembre nel Lazio e in Liguria

Il calendario prevede poi il seguente test:

  • 13 ottobre nella Provincia Autonoma di Bolzano

L’obiettivo del test è quello di far conoscere IT-alert come nuovo sistema di allarme pubblico che, in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti, potrebbe raggiungere i territori interessati. In questa fase non si entra nel dettaglio dei rischi e dei comportamenti da tenere.

Fondazione CIMA, in collaborazione con VIE – Valorizzazione Innovazione Empowerment S.r.l., spin-off dell'Università degli Studi di Genova, ha condotto una sperimentazione per testare l'efficacia del linguaggio dei messaggi IT-alert.

IT-alert arriverà potenzialmente a tutti senza limiti geografici, di età o di scolarizzazione. Quindi, per favorire una comprensione il più ampia possibile, il linguaggio dei messaggi è stato semplificato subordinando ogni altra considerazione all'accessibilità del testo.

Un gruppo di ricercatori, dottori di ricerca e liberi professionisti nel campo della psicologia e dello human factor ha redatto alcuni messaggi, variando leggermente contenuto, registro linguistico e termini da sottoporre a una platea sufficientemente significativa di persone, per poi analizzare i feedback ricevuti e constatare quali messaggi venissero compresi meglio. Attraverso una call sul sito it-alert.it e su quello della Fondazione Cima è stato così costituito un campione, al quale i partecipanti, hanno aderito su base volontaria e anonima. A tutti loro, per prima cosa, è stato proposto un questionario necessario per una profilazione in base alle conoscenze di ciascuno in materia di protezione civile.

In totale, nella sperimentazione si sono avvicendati oltre 3000 volontari distribuiti in tutto il territorio italiano. Attraverso un Bot sul servizio di messaggistica Telegram, sono stati inviati messaggi IT-alert, senza orari concordati, di giorno e di notte, dal lunedì alla domenica, a valle dei quali veniva somministrato un breve questionario sull'effettiva comprensione del messaggio e dei comportamenti da adottare.

La sperimentazione ha riguardato anche lo sviluppo di test specifici che hanno coinvolto tutti i produttori di smartphone. Anche se tutti i telefoni cellulari nascono con la medesima capacità di ricevere i messaggi di tipo broadcast, sono state effettuate piccole modifiche ai software per personalizzare l'esperienza utente in base alle esigenze di comunicazione in emergenza.

Per migliorare il sistema IT-alert è stato creato un questionario per raccogliere, su base volontaria, i feedback di coloro che sono stati coinvolti nei test a livello regionale a partire da giugno 2023.

Il form del questionario è creato con tecnologia Microsoft Form.
Durante la fase di compilazione (prima che l’interessato selezioni il tasto “invio”), Microsoft (soggetto proprietario della tecnologia di realizzazione del modulo del questionario stesso) non effettua alcuna visualizzazione dell’indirizzo IP di chi compila né tantomeno alcuna archiviazione dei dati di compilazione, anche se avrebbe la possibilità di farlo. Ogni dato relativo ai contenuti del questionario e all’indirizzo IP dell’interessato non persiste né viene archiviato nei sistemi Microsoft.

Il Dipartimento della Protezione Civile riceve i contenuti del questionario una volta che l’interessato ha confermato il tutto con il tasto “invia”, senza che ai contenuti sia collegato alcun riferimento all’indirizzo IP dell’interessato o ad altro elemento che lo renda identificato o identificabile. Lo stesso Dipartimento, poi, aggrega ulteriormente i dati e li tratta per fini statistici/di analisi del sistema, il tutto sempre in forma anonima.

I dati raccolti attraverso il questionario sul test IT-alert sono, dunque, sin dall’inizio anonimi, non consentendo l’identificazione dell’interessato e vengono utilizzati al solo fine di effettuare l’analisi del sistema per migliorarlo e integrarlo rispetto alle segnalazioni degli utenti stessi.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti è possibile scrivere a responsabileprotezionedatidpc@protezionecivile.it.